L’arte del Bending 2.0

13 Settembre 2016 - Ore 22:46

Una delle qualità più belle (a volte pericolose) insite nella natura umana è la necessità di andare oltre. Se così non fosse, con tutta probabilità, la nostra storia evolutiva avrebbe intrapreso strade molto diverse dalle attuali. La voglia di scoprire, la curiosità, la necessità di spingerci oltre fa parte del nostro DNA, che prepotentemente si fa sentire negli avvenimenti di tutti i giorni. Noi, del mondo dei pesi, conosciamo bene questa nostra caratteristica, questo voler sollevare di più, correre di più, migliorarci sempre più. Pensiamo: “se arriverò a 100 kg di panca sarò soddisfatto!”. Ma sappiamo benissimo che una volta arrivati a 100 kg, sposteremo il nostro obiettivo a 105 kg, e così via, fintantoché sarà possibile migliorare, e la soddisfazione ce la lasceremo sempre alle spalle, come fosse un ombra! Il sublime lo si tocca proprio nel momento in cui superiamo noi stessi, quando rompiamo questi limiti, che per mesi interi disturbavano le nostre notti e i nostri umori. Sfidarci continuamente alimenta la nostra motivazione.
Oltre un secolo fa, uomini desiderosi d’essere sempre più forti, si spingevano continuamente oltre i propri limiti, spesso ingaggiando sfide incredibili ed al limite dell’umano, tanto da esibirsi in teatri o circhi al cospetto di un pubblico sbalordito. Sollevavano grandi pietre o manubri pesantissimi, ma anche impressionanti prove come spezzare catene, strappare mazzi di carte o piegare metalli. Gesta che per la gente comune possono sembrare folli e bizzarri, ma, in realtà, dietro esse si celano capacità che vanno oltre la forza comune ed il sollevamento di un oggetto. Dietro quei “semplici” movimenti c’è tanto duro lavoro, determinazione, volontà incrollabile ed una mente capace di vincere il dolore ed andare, appunto, oltre!

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Sono amante della cultura Old nel mondo dei pesi, in particolar modo nello strongman e resto sempre affascinato da quello che questi uomini del passato sono riusciti a fare con il loro corpo e la loro mente. Il rispetto verso questi aspetti della forza è via via cresciuto, tanto da cimentarmi in ogni cosa al riguardo, per provare sulla mia pelle la durezza di antiche prove disumane. E’ qualcosa che ti entra dentro, la necessità di misurarsi verso se stessi e superare ciò che si credeva impossibile da fare.

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Giorgio Giannico

Prendete ed esempio il piegare un grosso chiodo. Una cosa apparentemente stupida e pericolosa direte voi? Giusto? Vi darò ragione sul pericoloso, perché è un gesto da non sottovalutare, ma la soddisfazione nel deformare un metallo con le mani è più grande di quanto possiate immaginare. E’ la carne che vince sul ferro, la volontà che sottomette il freddo metallo. E’ rabbia, adrenalina, potenza e dolore. Riuscire in qualcosa di apparentemente incredibile. Soddisfacente come il più agognato massimale!

chiodi

La mia fissazione per questa piccola nicchia del mondo old time strongman mi ha fatto conoscere persone eccezionali, dalla grande umiltà e straordinaria forza. Persone che ti motivano ed entusiasmano nell’allenamento e nella continua ricerca del migliorare se stessi. Quando posso coinvolgo ed incuriosisco altre persone, perché è mio interesse condividere le mie esperienze e non custodirle gelosamente.

Conseguente evoluzione

Il bending si è comunque evoluto molto e gli atleti hanno ben pensato nel tempo di creare una progressione dei metalli, così che si possa progredire per gradi e puntare ad obiettivi sempre più alti e motivanti.

L’azienda leader nel settore, la Ironmind con sede negli States è ormai diventata il riferimento internazionale in tal senso, avendo distribuito per anni i propri “nails”, piccole barre da piegare che in base al loro colore indicano una scala crescente di valori espressi in Libbre.

iromind

Si parte dalla Bianca che è la più innocente e fattibile, seguita dalla verde, gialla, blu, rossa e la new entry di colore oro. La rossa conosciutissima come Red Nail dichiara una durezza di 385 Lb (170kg), obiettivo così difficile da conseguire che viene gratificato con una certificazione riconosciuta dalla Ironmind, che avviene attraverso delle ristrette regole d’esecuzione. Aggiunto poi un livello straordinario con la Gold Nail che alza l’asticella di tantissimo, rendendo la certificazione qualcosa di estremamente difficile da conseguire. Difatti la Gold Nail dichiara dalla casa produttrice una durezza di 550 Lb (250kg), qualcosa di inimmaginabile!

Di notevole pregio internazionale per quanto concerne le barre predisposte al bending sono anche i metalli forniti dal mitico Guru del nostro settore, l’Inglese David Horne, un vero riferimento indiscutibile e grande campione quando si parla di Grip in genere. David, più di chiunque altro ha creato una ricca lista di metalli e progressioni, ed attualmente anche Lui ha introdotto delle certificazioni di importanza indiscussa. Potrete dare un occhiata sul Suo sito: davidhorne-gripmaster.com.

david-horne

Facendo un salto indietro e ritornando negli USA, metalli che hanno variegato notevolmente il mondo dei benders sono le ormai famose barre della FBBC (fatbastardbarbellco.com) che con accattivanti nomi hanno contrassegnato le relative difficoltà, creando anche in questo caso una graduatoria di grande difficoltà.

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In foto il set per principianti – foto by fatbastardbarbellco.com

Assolutamente di grande interesse anche l’apporto del materiale fornito dai Russi, di ottima fattura e pezzatura. Tutto portato alla risalta dal grande Ivan Baritashvili che ha ben classificato ed organizzato il proprio lavoro, visibile irongripwoeld.ru

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Foto by Ivan Bratishvili

Con il tempo e la potenza dei social, branche dure e pure come il grip training si sono espanse a piccoli passi, toccando ogni luogo del pianeta. Per il nostro Paese, seguendo e praticando da anni questa disciplina, grazie all’aiuto del mio amico e tecnico del Web MasterFabry (Fabrizio Caracciolo) ho potuto riversare le mie esperienze e piccole conoscenze su questa piattaforma e renderle accessibili a tutti, cosicché altre persone possano essere conquistate da questo sport che tanto può darci.

Devo dire che i riscontri sono andati oltre le aspettative, saggiando già sul mio gruppo Facebook GBIF (Grip e Bend Italian Fanatics) l’interesse crescente di molti ragazzi che hanno cominciato a piegar chiodi e stritolare grippers. Questo mi ha motivato oltremodo e mi ha fatto lavorare più sodo, tanto da rendere disponibili delle barre tutte italiane, realizzate, rifinite e testate tutte dal sottoscritto. Con questo lungi da me il volermi paragonare ai mostri sacri poc’anzi citati, in quanto io stesso ho sempre da imparare e tanta strada da fare. Ma l’idea di smuovere qualcosa nel nostro Paese, sempre decisamente in ritardo con il resto del Mondo, mi ha invogliato a dare tutto me stesso. Per tanto mi auguro che il mio lavoro sia apprezzato ed utile a chi vorrà conoscere un allenamento poco comune, ma dalle grandi soddisfazioni, nel quale  ogni sforzo profuso fa rivivere le gesta che un tempo gli Strongman esibivano con fierezza al cospetto di una folla sbalordita.

 

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Giorgio Giannico

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