Il MAV (Miglior Alzata Veloce) nel mondo del Gripping, un’ipotesi sostenibile?

18 Maggio 2020 - Ore 0:45

Da amatore del mondo della forza per migliorare la forma fisica e soprattutto la forza fisica mi sono sempre dedicato nello sperimentare metodologie sportive o per meglio dire i “metodi”.

Di recente causa uno spiacevole infortunio, mi son trovato con un deficit di forza/massa nel braccio sinistro, cosa alquanto fastidiosa  nonché dolorosa.  Passato il periodo del picco dell’infiammazione, confortato dai primi sintomi di ripresa, ho ricominciato ad allenarmi. Il primo allenamento che ho fatto con il “maniglione” è stato un 3 x 10 con 40 kg (circa il 65% del mio ultimo massimale) seguito da un 5 x 5 con 45 kg pari a circa il 65% sempre del mio ultimo massimale. Per maniglione intendo il Solid Rolling Handle prodotto da GBI con il rullo in folle del diametro di 60 mm come quello in foto.

Ottenuti i primi soddisfacenti risultati ho voluto cambiare per un breve periodo il metodo di allenamento in questa alzata e dopo qualche tentennamento ,mi son detto: e se applicassi il MAV in voga tra i powerlifters, a questo esercizio?

Innanzi tutto cosa è il MAV ? Per chi non lo sapesse questo metodo sviluppato da Ado Gruzza dell’Accademia Della Forza è un metodo di allenamento per i powerlifters, non voglio però soffermarmi sulla sua storia o altro, ma  voglio capire se può funzionare o no anche su  un esercizio ben diverso dalle tre alzate canoniche del Powerlifting.

Veniamo al dunque, parliamo dal MAV base, cioè  Mav 5 più un 3 x 3.

Partite col 60% del vostro massimale, eseguite 5 ripetizioni, prestano molta cura nell’esecuzione, nella tecnica e nella velocità facendo le ripetizioni pulite e molto “fluide”.

Aumentate il carico del 3% e fate ancora 5 ripetute come sopra, e dopo? Aumentate il carico del 3% e fate ancora 5 ripetute come sopra, continuate a incrementare del 3% ad ogni serie sino a quando incapperete  alla prima ripetizione che vi risulterà lenta e ostica da fare, cioè il vostro sticking point, il punto di rallentamento di un alzata corretta e fluida.

Arrivati a questo punto fermatevi con le 5 ripetizioni e con lo stesso carico fate un 3 x 3 con un recupero relativamente breve tra le serie, forzando l’accelerazione sul punto di rallentamento.

Ma torniamo a me, convinto di provarlo sono partito subito con 40 kg che era il 65% del mio ultimo massimale, arrivando a fare post “stallo” un 3 x 3 con 55 kg, in quel momento ho capito che stavo tornando in forma e che il MAV poteva funzionare anche per le alzate col Solid Rolling Handle.

Queste quattro righe sono basate sulle mie sensazioni e sulle mie esperienze personali, perciò non per forza il MAV deve funzionare bene anche su terzi, ma in un ottica sperimentale secondo me quattro settimane di MAV inserite ad hoc nella vostra programmazione, potrebbero essere utili per nuovi stimoli e nuovi risultati. Perciò vi consiglio comunque di provare il MAV per allenarvi anche nel modo del Gripping e di farci sapere cosa ne pensate e soprattutto se con voi ha funzionato o no.

Dimenticavo ,secondo voi con me come è andata? Lo vedrete nella prossima gara. AhAhAh!

Cordiali saluti,   Paolo Giovanni Soster

(qui in foto e su https://www.gripebenditalia.it/catalogo-gbi/ il catalogo attrezzi di GBI)

 

5 based on 4 reviews
  • Bravo Paolino!

  • Bell’articolo Paolo fluido e chiaro.Personalmente a me interessa tanto questo argomento perché il solid Rolling hand è il mio punto debole quindi appena riuscirò ad incastrarlo con il resto del mio allenamento proverò questo metodo con la speranza di raggiungere in questo esercizio un livello discreto… Grazie per i consigli….

  • Ottimo Paolone, un articolo veramente interessante. Da quando mi diletto nel gripsport ho lasciato perdere la programmazione per allenarmi un po’ più di istinto, ma credo che proverò qualcosa tipo MAV o schema ad onde non appena mi riprendo da una fastidiosa infiammazione all’avambraccio. Sarebbe interessante applicarlo anche ai gripper, purtroppo però penso sia possibile solo con gripper regolabili tipo vulkan o ivanko, in quanto sono gli unici che permettono micro incrementi.

  • Paolone, bell’esperienza. Tra l’altro, complimenti per l’articolo, scorrevole, comprensibile anche per un testa dura come me, inesperto e completamente a digiuno in fatto di programmazione. Spero davvero che tu possa ritornare in fretta a quella forma vista all’opera personalmente all’ultimo Iron Arms III. Una forza devastante la tua!
    Viva!

    Andrea Scieghi

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