Tecniche

Ci sono cinque tecniche fondamentali per piegare metalli corti, e sono: Double Overhands (DO), Double Underhands (DU), Reverse, Heslep e Vertical Style.

Tutti questi stili dovranno essere provati inizialmente per capire qual è quello che meglio si adatterà al singolo soggetto, perché biomeccanica, predominanze muscolari e caratteristiche anatomiche influiranno sulla capacità di esprimere forza in questi movimenti. Vediamo singolarmente come eseguirle.

 

Double Overhands ( Entrambe le mani in pronazione)

Sicuramente lo stile più performante di tutti. Chi piega grossi e tosti metalli solitamente utilizza lo stile DO, questo perché la spinta avviene con petto, dorsali e deltoidi che caricano di tensione i polsi e le mani che, a loro volta, trasferiranno questa potenza al metallo. Le mani durante il bending sono costrette a stringere il più possibile, anche per evitare che le fasciature possano scivolare e quindi causare movimenti improvvisi che potrebbero causare traumi.

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Double Underhands (Entrambe le mani in supinazione)

Letteralmente opposto alla tecnica precedenti, il DU sfrutta deltoidi, tricipiti e dorsali come propulsori di potenza e lavora esternamente sui polsi. Anche qui si generano ottime potenze e l’anatomia della propria mano potrà farvi percepire questa posizione come più comoda o più scomoda per spingere con forza. In questa tecnica però le fasciature potranno essere più vicine tra loro o anche toccarsi, perché durante il movimento lo spazio occupato dalle mani ostacola meno la piegatura.

Oppure si potrà applicare le fasciature come nel DO ma modificare leggermente il movimento ricercando maggiormente la spinta del petto assieme i tricipiti.

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Reverse (Mani in posizione opposte) 

Lo stile Reverse relega la quasi totalità del lavoro alla muscolatura dell’avambraccio, dove una mano farà da fulcro fisso e l’altra andrà in tensione ruotando e tirando verso il basso, anche grazie all’ausilio del dorsale se si terranno le braccia vicine al busto, oppure al tricipite se queste si allontaneranno.

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Vertical Style

Simile per molti versi ad uno stile reverse, il vertical style parte con le mani entrambe in pronazione ad altezza dello stomaco, come se dovessimo impugnare una spada. Da questa posizione si spingerà verso il basso, allontanando la barra e sfruttando polso e tricipite della mano più bassa, oppure si potrà utilizzare la mano bassa come fulcro e la mano più alta come torsione. Poche persone solitamente utilizzano questo stile.

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Heslep 

Questa tecnica prende il nome da Tommy Heslep, conosciutissimo nell’ambiente del Grip per le sue performance eccezionali. Tommy riesce a piegare metalli tenendo le braccia distese davanti a se. Una posizione davvero svantaggiosa dove a lavorare sono prevalentemente le mani e i polsi, dove l’aiuto dei muscoli più distanti come dorsali, petto e la cuffia dei rotatori è minimo davvero.

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Nelle tecniche Reverse, Heslep e Vertical i movimenti non renderanno possibile l’intera piegatura del ferro, pertanto si potrà chiudere totalmente come solitamente viene fatto nella fase finale del Double Overhands o Underhands. Nei confronti che spesso si fanno via internet, si preferisce piegare in uno stile sino alla flessione massima del ferro senza cambiare tecnica, per poi misurarne i gradi di piegatura applicata con un goniometro stampato su carta, ma dove non ci sono vincoli si potrà partire con la tecnica preferita per poi chiudere appunto come visto nelle prime due tecniche.

 

Riscaldamento e stretching

Come in tutte le attività sportive, il buon riscaldamento ed il buon senso non devono mai mancare, per scongiurare inutili infortuni che rallenterebbero solamente i nostri progressi. Ancor più vero quando in attività come queste spesso ci si trova a richiedere enormi tensioni ai nostri tendini e performance al limite.

Pertanto prima di utilizzare grippers, bending e qualsiasi allenamento della mani ed avambracci, fate un piccolo riscaldamento generico (se non avete finito una sessione con i pesi per il resto del corpo) poi cominciate ad effettuare rotazioni dei polsi interne ed esterne, flessioni ed estensioni, aperture e chiusure continue della mano, per poi fare del leggero stretching delle dita. Non forzate, devono essere tensioni lievi e progressive. Solamente dopo questa doverosa preparazione potrete cominciare ad afferrare i vari strumenti di piacevole tortura. Possibilmente anche una volta terminato il workout ripetete lo stretching, che consigliamo anche nei giorni di riposo per migliorare il recupero, che spesse volte è lento per queste zone.

 

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